giovedì 2 agosto 2012

La donna che leggeva il mare

Con piacere presento la prima edizione, da me curata, della particolare fiaba poetica La donna che leggeva il mare, di Gioia Calcagnolo, autrice non nuova a questa tipologia di creazioni che si situano tra realtà e fantasia. La realtà si fa fantasia, diventando difficile riconoscere questa genesi, bruciata com’ è in poesia.


La Donna che leggeva il mare è una particolare fiaba poetica, che si svolge di poesia in poesia. Vi si sente il ricordo, il dolore, la nostalgia, il pianto dell’ amore non amato.  La donna che leggeva il mare  vorrebbe avere una chiamata all’ amore, ad amare e ad essere riamata.  Ma, pur soffrendone, non può rispondere all’ amore di qualcuno, perché “ Non c’ è mai  abbastanza mare negli occhi di chi ama “. Il mare è metafora della vita e dell’ amore che va oltre, che va verso l’ incontro nelle profondità dei sentimenti veri e gratificanti, nelle sfere più alte dove diventa quiete e appagamento. È solo lì che potrebbe corrispondere e sentire che l’ amore è amato. Questo però  non si realizza e allora invece del canto, ne resta solo il lamento e il patimento.

4 commenti:

  1. Presentazione intrigante di un libro che sarà senz'altro molto bello.
    Complimenti all'autrice e al presentatore.

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    1. Grazie, Susanna, sempre incoraggiante. Auguri per le tue attività poetiche.

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  2. Una presentazione che prende il cuore!

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    1. Grazie, Adriano, per il tuo commento. Ho letto con interesse la storia del gesuita di Taggia. E' molto bello riportare alla luce le storie locali. Sei sempre molto bravo! Complimenti.

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Sono graditi i commenti corretti e pertinenti, anche se critici