venerdì 18 marzo 2011

Susanna Bonnaventura

Da IL FILO editore è uscita ( dicembre 2008 ) la raccolta di racconti di Susanna Bonaventura, dal titolo “ Sitis  Vivendi ( desiderio insaziabile di vita )”. Le protagoniste dei suoi racconti hanno davvero voglia insaziabile di vita, perché compresse nella quotidianità. Attenzione, non evadono dalla vita, invocano, cercano la vita.
Susanna Bonaventura, in questi racconti, non è una sorpresa, ma una conferma. Di stile e di contenuti. Sembra scrittrice di banali storie di normalità. In realtà tutto il suo lavoro è quello di andare oltre. Oltre la tranquilla normalità, la calma apparenza. Apre finestre, scoperchia ed ecco tutto un mondo insospettabile dietro la placida vita feriale, casalinga e la professionalità impeccabibile. Un mondo reale più ancora di quello apparentemente reale. Anzi il vero mondo reale, quello oltre, quello dietro. Una vera scrittrice di quello che è, non di quello che sembra. Non una narratrice di sentimenti, di evasioni femminili, ma di realtà di vita sotterranea, in cui affonda analisi, intreccia vicende, affabula di accenni di linfe vitali e voluttuose che scorrono nelle vene delle protagoniste e investono il lettore con potere forte di appassionamento, consenso e seduzione. E tanto più catturano quanto la sua scrittura è leggera, quasi in punta di penna, la sua ironia sorridevole e benevola, la sua prosa viva, agile e dialogica, quasi a dire e “ che volete, il mondo è così, questa è la retrorealtà ”. Ma non è solo questo che attira nel mondo letterario di Susanna Bonaventura, che già basterebbe. È anche il suo modo di raccontare. Le sue storie sono narrazione in senso proprio. Cercando nella sua tecnica non si ritrova quasi mai la semplice fabula o storia, racconto, vicenda, in successione cronologica e logica, cioè secondo tempo, causa ed effetto, ma quasi sempre l' intreccio, dove i fatti non dipendendo dalla linea temporale e logica, sono nell' ordine pensato e orchestrato al fine di suscitare, accumulare interesse, suspense, attese, dare il senso di certe soluzioni e far trovare, invece, all' improvviso, davanti ad ancora più affascinanti imprevedibilità di scioglimenti. Nel ricreare l’intreccio Susanna Bonaventura conosce magistralmente ed istintivamente tutte le tecniche più stimolanti. Con grande naturalezza, scioltezza, spontaneità, immaginazione verosimile, si rivela padrona dell' arte del racconto, sia che inventi la fabula sia che la elabori dal reale. Non solo il narratologo o studioso di analisi del testo la individua, ma anche il lettore la sente e se ne diletta, da lì ricava il piacere di leggere e la propria valutazione sullo scrivere bene. A questo pregio strutturale si aggiungono tutte le congruità di sequenze espositive, dei loro indicatori temporali o connettivi, di spazi e ruolo degli spazi, di tempi del racconto e reali, di modi di introdurre i personaggi e loro caratterizzazioni, ruoli, importanza, di scavo di psicologie e relazioni tra i personaggi, del tipo di voce narrante e del punto di vista nell' esposizione oltre che delle tecniche espressive, spesso talmente dialogiche e vive che sono già sceneggiatura di rappresentazione teatrale come avviene in molte parti di Domande e silenzi, edito da ARPANet. In questo racconto lungo, oltre al piacere della lettura e del brivido del giallo, frequentemente c' è davvero la sensazione di assistere a uno spettacolo teatrale, di non essere più lettore, ma spettatore. Il tutto accompagnato da felicità di scrittura, tersa e linda come un cielo spazzato dal vento, a tratti piena anche di poesia e coloriture, ricca di invenzioni e situazioni, di rimandi tra realtà e invenzione, di intreccio e di commistioni affascinanti tra giallo e romanzo, di stimoli, suspense e soluzioni impreviste. L' imprevedibilità dello scioglimento è una costante. La tecnica è sempre quella molto abile di un' apparente normalità, dove sembrano esserci solo fatti reali e poi all' improvviso il risvolto impensato, pieno di emozione. C' è molta bravura nel far crescere la storia, portandola via via in tensione fino allo scioglimento, con lo scavo graduale dei personaggi, della loro psicologia, le difficoltà d' intesa e ritrovamento, poi, quasi da agnizione teatrale. Fa supporre uno sviluppo, una finale e di colpo, con forte impatto, eccoti di fronte a una soluzione non immaginata ( esempio shockante di questo “ Il cliente ”). Riesce sempre a sorprendere il lettore, dopo averlo condotto abilmente per i suoi percorsi e, a volte, veri meandri. Il finale non è mai scontato. Vengono dati tanti suggerimenti in modo da far pensare a una conclusione e poi sono sempre elusi. Significativi al riguardo “ Ho promesso ”; “ Lei è magnifica ”; “ Un ultimo bicchiere ”. Come rilievo critico occorre dire che tanta capacità di tecniche meriterebbe di scrivere non una raccolta di racconti, ma un importante romanzo.
Non c' è forzatura nella vicenda né dispersione in lungaggini inutili all' economia del raccontare, ma tutto scorre così fluente e conseguente da essere necessario com' è tutto necessario in una storia vera. Ed è questo che dà fascino e verità al suo stile.
La narrativa di Susanna Bonaventura non ha il carattere deteriore della letterarietà, ma partendo dalla realtà o dalla sua invenzione connotata, tutto si svolge come vicenda reale, dentro però alla bellezza di uno scrivere che ha la magia dell' arte.



2 commenti:

  1. ciaooo MARIO
    Chissà se Susanna si ricorda che mi ha chiesto di essere inserita nel blog degli artisti!?
    http://lavostraarte.blogspot.com
    ciaoo Mario

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  2. @Carla: sì, mi ricordo... Il problema è che la quotidianità mi sta (purtroppo) letteralmente fagocitando ogni momento di vita...
    Ho molti progetti in sospeso di cui non vedo nemmeno lontanamente la conclusione. Sigh...

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Sono graditi i commenti corretti e pertinenti, anche se critici