domenica 27 febbraio 2011

Il bosone di Higgs nella divulgazione dei giornali

Dal "Corriere della sera" 21/12/2010

Il bosone. Carneade, chi era costui? La massa della gente non lo sa e a buon diritto. Ma i giornali, loro, sì, che lo sanno e secondo la loro funzione informativa ne dànno notizia di tanto in tanto, in corrispondenza degli esperimenti al CERN di Ginevra e scrivono titoli sensazionali, tipo “Alla caccia del Bosone, ossia della particella di Dio ”. Particella di Dio non nel senso di un genitivo possessivo, in quanto creata da Dio, ma in senso soggettivo, in quanto è la particella che crea Dio, vale a dire che è all’ origine della materia, con il sottinteso sorridevole, ammiccante e sensazionale che vuol dire “leggete con attenzione, state attenti, tra poco vi daremo la straordinaria notizia che Dio non esiste, perché all’ origine c’ è il bosone di Higgs che dà materia al tutto”.
Chiariamo che il termine Bosone viene dal nome del fisico indiano Satyendra Nath Bose che ha studiato le particelle elementari, che si distinguono in bosoni e fermioni. Il fisico Higgs nel 1964, mentre passeggiava sulle colline scozzesi disse di aver avuto una grande idea ( one big idea ), ipotizzò l’ esistenza di una nuova particella elementare, che, a tutt’ oggi, non è stata ancora rilevata negli esperimenti di accelerazione delle particelle, ma che viene ricercata con grandissimo impegno dal gigantesco superacceleratore Lhc di Ginevra. Gli ultimi esperimenti ( ottobre 2010 ) hanno cominciato a dare risultati importanti, sono sulla strada giusta, ma non ancora decisivi per stabilire in modo incontrovertibile l’esistenza del bosone di Higgs. La grande macchina è stata spenta il 6 dicembre 2010 per un due mesi di manutenzione e di aggiornamento di tecnologie impiegate. Il livello di energia raggiunto con cui si è cercato il bosone di Higgs è stato di 7 Tev ( un Tev equivale a mille miliardi di elettronvolt ). Quando la riaccenderanno sarà sufficiente, forse, portarla a 7,1 Tev per ottenere molti altri grandi risultati. Ma se non verranno, la macchina potrà salire fino alla potenza massima di 14 Tev.  In tutto questo, i 600 fisici italiani, i più importanti al mondo nel campo delle alte energie, hanno una importanza da primato sia nell’ invenzione di tecnologie sia nella progettazione e nella direzione. A capo dei quattro esperimenti, che coinvolgono circa 6000 scienziati di tutto il mondo, sono tutti fisici italiani. Hanno lo scopo di riprodurre le condizioni dell’ universo una frazione di secondo dopo il big bang dal quale si è originato tutto. Questo è bello, positivo e grandioso in prospettiva. Ma meno bello è ciò che fece l’ editore di un testo sul bosone di Higgs  del fisico Leon Max Lederman. Questo premio nobel parlava di “ particella dannata ” per il suo carattere sfuggente, elusivo agli strumenti di ricerca. All’ editore non piacque la denominazione, che la cambiò in “ particella di Dio ”, dando così l’ avvio al sensazionalismo dei giornali. Higgs temeva che questo potesse offendere le persone religiose e ne fu contrariato. Per i giornali invece è e resta con entusiasmo “ la particella di Dio ”. Ma sia lo scopo degli scienziati del CERN sia finalmente la conferma del bosone di Higgs non offendono certamente le persone religiose. Queste sanno e proprio con i risultati scientifici che la scienza opera e può operare solo nell’ immanente e che nessuna scoperta scientifica come pensava il credente Galileo potrà mai scalfire il trascendente. Sono ordini differenti e ogni inferenza negativa, ogni applicazione di categorie finite all’ infinito trascendente non è possibile. Higgs può dormire sonni tranquilli, senza il timore di offendere qualcuno.

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